Parliamo insieme di Chiacchierino

Ormai nel lontanissimo giugno avevo accennato in un post decisamente breve di aver cominciato a dedicarmi al chiacchierino. Ammetto di essere stata molto vaga sull’argomento (MEA CULPA), ma con il mercatino ero entrata nella modalità “Cinese”; ovvero in una settimana arrivavo a realizzare almeno 10 lavorazioni, tra orecchini e bracciali.

Ma cos’è il chiacchierino? Come è nato?

Per prendere direttamente la definizione da Wikipedia:

Il chiacchierino è un tipo di merletto costruito con una serie di anelli, nodi e catene. Pizzo da decorazione adatto a bordure, serve a rifinire centrini, tende e colletti. Caratteristici di questa tecnica sono occhielli di filo ricoperti a punto festone e i pippiolini, piccole sporgenze che formano elementi decorativi.

Devo dire però che non mi piace…

Il termine “chiacchierino” in sé deriva dalla parola onomatopeica inglese “tatting” che rappresentava il chiacchiericcio sommesso delle nobildonne del Settecento riunitesi per passare il tempo. Perché ammettiamolo, nel 700 una donna non poteva poi fare gran che di diverso.

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Leggenda o diceria vuole che anche le regine si dedicavano apparentemente a questo passatempo, per mantenere le mani e la mente occupate.

Alla base delle leggende però c’è il fatto che il chiacchierino, involontariamente, rappresentava una sorta di status privilegiato. Come accadeva?

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Navette economiche in semplice plastica…io ne ho una rossa e ammetto di essere un disastro a lavorare con quella. C’è bisogno di un po’ di pazienza!

Nel Settecento ancora non esisteva il nostro comodo ago (inventato solo nella metà del Novecento); per realizzare i pizzi si usavano delle piccole navette.

Navette che oggi si trovano di tutti i colori e di tutti i materiali, ma, cosa importante a poco prezzo.

Tornando alle nobildonne: quale donna di fronte alle amiche non tenta di ostentare la propria condizione di privilegio (sempre se c’è)? E quale miglio modo se non sfoggiare una navetta bella e preziosa quanto il pizzo che con essa si realizzava?

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Ecco le navette in argento impreziosite da vere opere d’arte…e questa è una delle più semplici

Era consuetudine infatti utilizzare navette in argento impreziosite con bassorilievi e cesellature, navette in avorio, persino d’oro. Insomma signore, queste nobili avevano davvero denaro da spendere.

La tecnica prese piede in vari paesi europei e, nella seconda metà dell’Ottocento, la pubblicazione de l’opera “l’Enciclopedia dei Lavori Femminili” di Therese de Dillmont, la quale riservò un intero capitolo a quest’arte, contribuì a divulgare massicciamente il chiacchierino e a renderlo molto popolare.

Aghi da chiacchierino!
Aghi da chiacchierino!

Il primo chiacchierino ad ago risale all’inizio del Novecento, ma per molto tempo è rimasto ai margini, data la mancanza di aghi specifici e schemi che facevano riferimento unicamente alle navette.

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Fu solo negli anni Settanta che le aziende americane cominciarono a dedicarsi alla fabbricazione di aghi studiati appositamente per eseguire lavorazioni in chiacchierino.

Ma il vero boom di popolarità del Chiccchierino ad Ago è avvenuto dopo il 2010, grazie alla diffusione sempre più ampia di riviste dedicate e filati specifici per questo pizzo.

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